Al tuo bambino “non piace” stare in fascia?
Nella teoria conosciamo tutti i vantaggi che può portare al nostro bambino ma può capitare che quando ci proviamo lui si innervosisca, si dimeni, pianga, ci faccia capire inequivocabilmente che non ci vuole stare!
Ma perché? La buona volontà e una fascia non bastano per avere un risultato positivo e duraturo.
Vediamo insieme quali possono essere le cause di questo rifiuto e proviamo a cercare delle soluzioni.
#È ESTATE e fa caldo!
- Scegli legature monostrato, anche per i bambini più grandi
- Vestitevi leggeri e con abiti di tessuti naturali
- Evita le fasce elastiche e in tessuti sintetici
#La LEGATURA è fatta male.
È ancora frequente vedere legature mal fatte, poco o per nulla tirate, fronte-mondo, con i piedini dentro la stoffa e chi più ne ha più ne metta.
Legare in modo scorretto è PERICOLOSO!
A nessuno di noi piace stare in una posizione scomoda. L’unica cosa che conferisce comodità ad una legatura è la tecnica ed in minima parte la fascia.
In questi casi fare una consulenza con una persona che ha una salda formazione può veramente apportare quel valore aggiunto necessario per avere un’esperienza positiva.

#RISPETTO: non è il momento giusto!
E se non fosse ciò di cui il vostro bimbo ha bisogno in questo momento?
- Potrebbe avere fame, sete, sonno oppure il pannolino da cambiare.
- Non aver fretta di metterlo in fascia, né aver fretta di chiudere la legatura. A volte basta anche solo aspettare qualche minuto oppure prendersi più tempo.
#UNA PER TUTTI... non corrisponde a tutti per una!
Ogni famiglia è diversa. Cercate il sistema per voi, non esiste una legatura, un supporto, una fascia che vada universalmente bene.
#TEMPO (e pazienza)
Alcuni bambini hanno bisogno di tempo, pazienza e fiducia per accettare questa modalità di accudimento. Puoi provare a scegliere un momento idoneo, uscire all’aria aperta o solo camminare per casa.
#ASCOLTO E FIDUCIA!
Il tuo stato d’animo può influire sulla buona riuscita. Accendi la vostra musica preferita e lasciati cullare finché leghi. Lascia andare la tensione e prenditi il tempo che ti serve senza ansie e paure. Se la legatura verrà male la prima volta pazienza, la puoi sempre rifare.
#LA POSIZIONE DEL BAMBINO IN FASCIA
Alla nascita il corpo del tuo bambino non è quello di un piccolo adulto, ma è il continua evoluzione. Pensa alla testa, così grande e pesante in proporzione al collo i cui muscoli devono allenarsi per sorreggerne il peso. La schiena è tonda nella particolarissima conformazione a C, tecnicamente chiamata cifosi completa. Tale conformazione si modifica costantemente per almeno il primo anno di vita, fino ad arrivare alla doppia S tipica dell'età adulta. I dischi vertebrali, la cui funzione è quella di attutire i colpi in posizione verticale, sono cuneiformi per assecondare la forma della schiena e dotati di un microcircolo sanguigno proprio che ne consente alimentazione, crescita e sviluppo.

Cosa ne possiamo dedurre?
La testa e la schiena del bambino vanno rispettate nella loro forma, mai forzate ma sostenute.
Se la schiena è tonda, le gambine sono accovacciate verso il petto e la loro divaricazione è limitata. L'articolazione coxo-femorale è tra le più mobili del corpo. È composta dall’acetabolo e dalla testa del femore che viene accolta in uno spazio costruito su misura. Alla nascita l'acetabolo è ancora per lo più composto da cartilagine, la cui ossificazione viene stimolata dalla pressione e dalla inclinazione con cui vi si inserisce la testa del femore.
Il tuo bambino quindi avrà bisogno di mantenere un corretto rapporto tra la posizione delle gambine in accovacciamento e la divaricazione. Questo rapporto andrà a modificarsi con lo sviluppo e la sua crescita.

Per ottenere sostegno, simmetria ed omogenità della legatura senza costringere o comprimere è meglio preferire legature ad uno strato almeno fino al momento in cui il bambino starà seduto da solo meglio ancora se avrà conquistato la stazione eretta.
È sconsigliato coprire i piedini del bimbo con la fascia per evitare di creare pressione e peso sulle articolazioni e stimolare il riflesso di marcia automatica. Il tuo bambino non è più in utero in assenza di gravità, le gambine possono muoversi senza rischiare di mantenere posizioni viziate non visibili perchè coperte dalla stoffa.
Spero di avervi fornito delle indicazioni utili per rendere il portare una vera e propria esperienza di relazione, non solo un modo per trasportare i vostri piccoli. Ricordate che il fai-da-te può essere pericoloso per cui affidatevi a consulenti del portare che con la loro esperienza e competenza sapranno supportarvi al meglio.