“Ogni cicatrice racchiude una storia”

Chi di noi non possiede almeno una cicatrice sul corpo? 

Magari che risale alla nostra infanzia, provocata da una caduta in bicicletta ad esempio o a causa di un intervento chirurgico, oppure come esito di un parto.

Ogni cicatrice racchiude una storia. Alcune non danno disturbi, magari neanche ci ricordiamo di averle. Altre invece sono talmente evidenti da richiamare la nostra attenzione quotidianamente.

Scientificamente parlando, una cicatrice è formata dal tessuto  di guarigione che si forma su ferite o lesioni a conclusione di un processo di cicatrizzazione: più comunemente, è il segno che rimane sulla pelle in seguito ad una ferita rimarginata.

Le cicatrici oltre a lasciare una traccia fisica, racchiudono la storia dell’evento che le ha originate e si ripercuotono nella sfera emotiva in maniera proporzionale alla loro estensione.

La pelle è l’organo più esteso del corpo umano: quando viene alterata, il tessuto fibroso che ne consegue rigido e inelastico è capace di provocare blocchi sui piani sottostanti fasciali e muscolari, dando origine a  volte a delle vere e proprie trazioni sulla fascia superficiale spesso dolorose.

Prendiamo ora in considerazione il pavimento pelvico: una parte del nostro corpo così intima e delicata in perenne equilibrio tra il benessere e il disagio. Essendo una struttura complessa di muscoli e legamenti, è sufficiente avere una piccola alterazione dei tessuti per avere dei disturbi.

Consideriamo ora la cicatrice che per eccellenza va a sconvolgere questo equilibrio precario: l’episiotomia.

L’episiotomia è l’incisione vulvo-vaginale che viene effettuata per facilitare il parto in situazioni di difficoltà: quando c’è necessità di allargare l’introito vaginale, come in occasione talvolta di un parto operativo con ventosa.

Quando la guarigione della sutura non avviene fisiologicamente, possono insorgere dei disturbi. 

Spesso molte donne dopo il parto non vogliono essere toccate in questa zona: il dolore causato dalla cicatrice che ne rimane è troppo forte. Al tatto la cicatrice appare rigida e dà la sensazione di toccare un cordoncino fibroso.

Le cause che possono aumentare questo dolore sono molteplici:

  1. la secchezza vaginale derivata dalla carenza di ormoni nel post partum. Gli estrogeni infatti diminuiscono durante l’allattamento
  2. lo spasmo difensivo del muscolo che circonda la vagina, attivato dala cicatrice ancor più nel tentativo di avere un rapporto  
  3. la comparsa di infiammazione locale dovuta a microtraumi
  4. una scorretta igiene intima

Molte donne non riconoscono più il loro pavimento pelvico: da ciò derivano disturbi della sessualità come la dispareunia cioè il dolore nei rapporti superficiale o profondo, difficoltà relazionali con il partner, mancanza di autostima e disarmonia nella relazione con il neonato.

Il trattamento della cicatrice eseguito da una figura esperta in riabilitazione perineale permette alla donna  di ritrovare la sensibilità e il benessere perduto. La donna può così recuperare l’armonia, il benessere intimo, il rapporto con il proprio pavimento pelvico, con il proprio partner e con il proprio bambino.

Nel prossimo articolo ne parleremo in modo approfondito, non perderlo!