“Non cercare di combattere il dolore, lasciati attraversare.”
E’ il momento di affrontare un argomento tanto spinoso quanto vasto, spesso principale fonte di ansia per te in dolce attesa: il dolore del parto.
Sì, perché la consapevolezza di dover affrontare un dolore universalmente riconosciuto come il più grande immaginabile, ti può portare a vivere con timore l’arrivo del giorno del parto.
Ma perché non provare a capire cosa sia e perché esiste, in modo da renderlo un po’ meno spaventoso?
Sappiamo che sono principalmente la contrazione uterina e la distensione dei tessuti a rendere dolorosi il travaglio ed il parto, ma forse non tutti sanno che la sorgente del dolore risiede nel cervello arcaico, la sua parte primitiva, dove hanno origine tutte le sensazioni viscerali e innate dell’essere umano come istinto di sopravvivenza, fame, senso di sicurezza, paura, ecc.

Il nostro cervello primitivo è anche l’area che accoglie, inconsciamente, tutto il vissuto personale e intimo (sessualità, rapporto con la propria nascita, stato emotivo, esperienza della gravidanza,…) e proprio per questo motivo ognuna di noi ha una sua personale soglia del dolore, influenzata dalle proprie origini. Diversamente dalla corteccia cerebrale, che ha a che fare con il sé razionale, le sensazioni legate al cervello arcaico non sono controllabili ed entrano in gioco proprio nel momento del travaglio.
E’ molto utile conoscere la tua soglia del dolore ed acquisire consapevolezza rispetto alle reazioni che normalmente instauri nei momenti di dolore fisico e psicologico, sapendo che il travaglio le andrà semplicemente ad amplificare, senza sconvolgerle.
Sarà fondamentale anche condividere questo percorso di consapevolezza con il tuo compagno, che in sala parto potrà sostenerti diventando una fonte di supporto e sicurezza.
Quali sono le caratteristiche del dolore del parto ?
Il dolore del parto ha un suo nome specifico: doglia. Già da questo possiamo dedurre che sia diverso da una qualsiasi altra percezione dolorosa, come ad esempio una frattura o una ferita.
Le doglie hanno infatti delle caratteristiche uniche:
- un inizio graduale, che ti lascerà il tempo di adattarti
- delle pause tra una contrazione e l’altra, utili a recuperare le forze
- una fine: terminano dopo alcune ore
- uno scopo: diventerai mamma e conoscerai il tuo bambino dopo mesi di attesa;
ti porterà a lasciarti andare, a rilassarti, diversamente dal dolore da trauma, che porta chi lo subisce a difendersi
LA DOGLIA E’ UN DOLORE SOPPORTABILE, SE COSì NON FOSSE NON CI SAREBBE LA PROSECUZIONE DELLA SPECIE.

Ma perché questo dolore esiste ?
Proviamo a capire come il dolore possa essere utile nel momento del travaglio/parto:
- Innesca un meccanismo di protezione e di conservazione della specie: il dolore segnalerà l’inizio del travaglio e ti indurrà a cercare un luogo sicuro e persone fidate per mettere al mondo il tuo bambino.
- Segna la separazione: la doglia ti accompagnerà nel percorso di separazione, non solo fisica ma anche emotiva, da tuo figlio. Da donna diventerai mamma, attraverso un’esperienza di perdita di controllo che porta all’incontro col bambino reale, abbandonando l’idea di quello immaginario.
- E’ uno stimolatore endocrino: il nostro corpo produce ormoni in risposta al dolore e questi sono utili non solo al travaglio, ma anche all’avvio dell’allattamento. L’ossitocina viene prodotta per aumentare le contrazioni e far progredire la dilatazione in travaglio, è l’ormone dell’amore e dell’accudimento. L’ossitocina endogena (quella prodotta dall’organismo, non somministrata) stimola la produzione di prolattina, ormone che induce la produzione di latte e che inizia ad essere prodotto già durante il travaglio. Sempre grazie all’ossitocina vengono secrete le endorfine, oppioidi endogeni che prevalgono nelle pause tra una contrazione e l’altra e inducono il rilassamento, permettendoti di adattarti al dolore.
- Prepara il bambino alla vita: Le endorfine, dipendenti dall’ossitocina e quindi dalla percezione dolorosa, inducono anche la produzione di noradrenalina, un ormone che rende sufficiente al bambino il poco ossigeno che riesce a raggiungerlo mentre è stretto nel canale del parto.
- Favorisce le posizioni libere: quando percepisci dolore in travaglio ti muoverai molto e cercherai di assumere le posizioni che ti danno più sollievo. I tuoi movimenti aiuteranno il bambino a posizionarsi correttamente nel canale del parto rendendo più efficaci le contrazioni.
- Elemento di trasformazione personale: il dolore del parto sarà per te un’importante e profonda esperienza di crescita, accrescerà la tua autostima e ti renderà consapevole delle tue grandi risorse.
E’ arricchente arrivare al parto consapevoli di ciò a cui si va incontro, soprattutto quando si parla di doglie, un fenomeno doloroso e intenso. Conoscere il ruolo del dolore e le sue caratteristiche, ti aiuterà a vivere con più serenità e consapevolezza un momento così importante e unico.

Non cercare di combatterlo, lasciati trasportare.
Articolo realizzato in collaborazione con Camilla Avanzo.