Quando un figlio nasce e cresce, bisogna accudire le madri”

– Umberto Galimberti –

Anche tu, nel tuo lavoro, sei un Ostetrico”, mi ha detto una volta Carlotta, Ostetrica con cui collaboro da diversi anni all’interno di percorsi nel Pre e Post-natale. Questa frase è risuonata in me a lungo, arricchendosi via via di rimandi filosofici e di risonanze emotive.

Infatti 2.400 anni fa Platone utilizzava il termine Maieutica – “Arte dell’Ostetricia” – per definire l’arte della dialettica, che non è l’arte di insegnare, bensì quella di Aiutare.

Con molta umiltà, ciò che mi propongo di fare all’interno dei percorsi di musicoterapia in ambito post-natale è aiutare te, mamma, ad attivare pienamente le risorse che alimentano e rendono possibile quel Dialogo – fatto di suoni e di emozioni prima ancora che di parole – così prezioso per lo sviluppo del tuo bambino.

L’influenza fuorviante dei Media 

 In riferimento all’abbinamento musica/post-natale, i media mainstream tendono a far passare l’informazione che il canale sonoro-musicale sia prodotto, quindi qualcosa da acquistare e consumare. Questo falso mito sortisce l’effetto di creare confusione su cosa sia realmente la Comunicazione tra voi.

Musica come sottofondo per rilassarsi ad esempio, come mezzo per accrescere l’intelligenza o l’estro artistico del tuo bambino. Tutto questo grazie a qualche ascolto di Mozart o a uno dei tanti audio reperibili in rete, della durata anche di 10 ore, in cui si promettono phon therapy” o “baby meditationper conciliare il sonno. In altre parole, come ottenere il massimo risultato con un “clic”.

 

Gli effetti della Medicalizzazione della Gravidanza

 

D’altro canto, dopo esserti lasciata guidare fiduciosa per tutta la Gestazione da una Scienza Medica che ha ridotto al minimo la possibilità di insorgenza di problematiche fisiche per te e il nascituro, ma che non sempre è altrettanto attenta ad ascoltare e accogliere i tuoi vissuti emotivi e psicologici, ti ritrovi poi spesso sola a gestire un’esperienza di per sé “critica”, dove nulla è più come era prima.

Le medicalizzazione della gravidanza, nata dal lodevole intento di salvare donne e bambini dai pericoli legati al parto, forse involontariamente ha contribuito a rafforzare paure, tensioni e ansia, rendendoti tanto più dipendente quanto meno protagonista non solo in occasione del parto, ma anche nei periodi che vengono prima e dopo.

“ACCADE DUNQUE CHE NEI GIORNI E MESI SUCCESSIVI AL RIENTRO DALL’OSPEDALE TI RITROVI A CONVIVERE CON IL TIMORE DI “NON ESSERE UNA MAMMA COMPETENTE”.

In questo momento così delicato uno dei principali rischi è quello di abdicare al tuo ruolo insostituibile di mamma, magari delegando ad ausili tecnologici/multimediali o ad altre persone, che ai tuoi occhi appaiono migliori di te, una funzione per cui sei tu più competetnte di chiunque altro : la cura del tuo bambino.

 

Ri-prenditi Cura del tuo bambino

Cura intesa non solo come nutrimento fisiologico (allattamento o alimentazione), ma anche come nutrimento affettivo, grazie al quale il tuo bambino, certo dell’affetto e dell’appoggio materno, potrà costruire la propria personalità a partire da una base sicura (Bowlby, 1989).

In linea con gli studi sullo sviluppo infantile, la Musicoterapia si inserisce pienamente in questa definizione di “Cura”, facendoti immediatamente capire le potenzialità del canale sonoro-musicale.

L’Ascolto, l’Osservazione, l’interazione occhi negli occhi tra te e il tuo bambino, i ritmi rallentati di un ambiente protetto tipico della Musicoterapia sono le modalità attraverso cui costruire una relazione di scambio di emozioni tra voi.

Quindi non si tratta di curare una patologia ma di ri-prenderti Cura del tuo bambino attraverso questo canale di Comunicazione e Attivazione profonda al quale non siamo più abituati e che ti spiazza per la sua semplicità ed efficacia nel rispondere alla domanda:

 

“COME POSSO COMUNICARE CON IL MIO NEONATO?”

Nel mio prossimo Articolo ti spiegherò come viene inserita la Musicoterapia nel periodo Post-natale e a quali risultati vi conduce.